mercoledì 6 ottobre 2010

Omaggio ad una grande donna...

Margherita Guidacci, la mia professoressa di Letteratura inglese, colei che mi ha trasferito, con la delicatezza di un battito d'ali, l'amore per la poesia e per Emily Dickinson.
Shakespeare non aveva limiti nè segreti nel suo parlare e noi, giovani studenti universitari, restavamo incantati dalla passione che elargiva in ogni singola parola, condita da una delicata inflessione toscana.
Una grande persona lascia sempre un'impronta indelebile.
Grazie


All'ipotetico lettore

Ho messo la mia anima fra le tue mani.
Curvale a nido. Essa non vuole altro
che riposare in te.
Ma schiudile se un giorno
la sentirai fuggire. Fa' che siano
allora come foglie e come vento,
assecondando il suo volo.
E sappi che l'affetto nell'addio
non è minore che nell'incontro. Rimane
uguale e sarà eterno. Ma diverse
sono talvolta le vie da percorrere
in obbedienza al destino
.



Non voglio

Tutti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri
e difficili, ma io vedo chiaro
e so che in fondo sono solamente
metri e gessetti con cui misurate
e segnate - segnate e misurate
senza stancarvi.
Sfilate spilli di tra le labbra, come una sarta:
me li appuntate sull'anima
e dite: "Qui faremo un bell'orlo.
Dopo starai tanto meglio."
Io non voglio che mi tagliate un pezzo d'anima!
Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo,
ebbene, non voglio entrarci.
Sono un poeta: una farfalla, un essere
delicato, con le ali.
Se le strappate, mi torcerò sulla terra,
ma non per questo potrò diventare
una lieta e disciplinata formica.

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